BIODIVERSITA’ nell’Unione Tresinaro Secchia – 2024

🌸🐌🌿🦔 BIODIVERSITA’ NELL’UNIONE TRESINARO SECCHIA 🌻🦅🌳🐇

In questa pagina vi mostreremo gli scatti della rubrica “BIODIVERSITA’ NELL’UNIONE TRESINARO SECCHIA” redatta dal CEAS Terre Reggiane – Tresinaro Secchia e dal fotografo (nonchè amico) Michele Sensi con l’ausilio di scatti di fotografi professionisti che, coi loro scatti, ci aiuteranno a raccontare l’importante biodiversità che ci circonda.


EPILOBIUM HIRSUTUM del fotografo Giandomenico Bertini

Epilobium hirsutum, conosciuto comunemente come garofanino di palude o epilobio irsuto, è una pianta perenne appartenente alla famiglia delle Onagraceae. Si trova comunemente in Europa, Asia e Nord Africa, soprattutto in ambienti umidi come le rive dei fiumi, fossati e zone paludose.
Questa pianta può raggiungere un’altezza di 1,5 metri, con un fusto eretto e peloso. Le foglie, anch’esse pelose, sono lanceolate e disposte in modo alterno lungo il fusto. I fiori, che sbocciano tra luglio e settembre, sono di un bel colore rosa-lilla e hanno quattro petali simmetrici. Ogni fiore è sostenuto da un lungo peduncolo, che conferisce alla pianta un aspetto delicato.
L’epilobio irsuto è una specie molto resistente, capace di colonizzare rapidamente gli ambienti umidi grazie alla produzione di semi leggeri, dotati di ciuffi di peli che ne facilitano la dispersione tramite il vento. Tradizionalmente, è stato utilizzato in erboristeria per le sue proprietà astringenti e antinfiammatorie, specialmente per trattare problemi cutanei e gastrointestinali. Questa pianta è anche un’importante fonte di nutrimento per gli insetti impollinatori come api e farfalle.

ERIGERON STRIGOSUS del fotografo Giandomenico Bertini

Erigeron strigosus, conosciuto comunemente come falso dente di leone o erigeron ispido, è una pianta erbacea perenne della famiglia delle Asteraceae, originaria del Nord America ma diffusa in molte altre parti del mondo, compresa l’Europa, come specie naturalizzata. Si distingue per i suoi fusti eretti e ramificati, che possono raggiungere un’altezza di 30-80 cm. Le foglie basali sono spatolate e dentate, mentre quelle superiori sono più strette e lineari.
I fiori sono simili a piccole margherite, con petali sottili e numerosi, di colore bianco o leggermente rosato, che circondano un centro giallo brillante. Fiorisce abbondantemente durante l’estate, attirando insetti impollinatori come api e farfalle.
Erigeron strigosus è una pianta molto rustica e resistente, capace di adattarsi a diversi tipi di terreno, dai prati alle aree incolte, fino ai bordi delle strade. Viene spesso considerata una pianta infestante per la sua capacità di diffondersi rapidamente. Tuttavia, è apprezzata per la sua resistenza e per la capacità di stabilizzarsi anche in terreni poveri, contribuendo alla biodiversità locale.

CAMPANULA TRACHELIUM del fotografo Giandomenico Bertini

La Campanula trachelium, comunemente nota come campanula selvatica o campanula maggiore, è una pianta perenne appartenente alla famiglia delle Campanulaceae. È originaria delle regioni temperate d’Europa e si trova comunemente nei boschi, lungo i margini delle foreste e nei terreni umidi e ombreggiati.
Questa pianta può raggiungere un’altezza di 50-100 cm, con un fusto robusto e peloso. Le foglie sono cuoriformi, dentellate e ruvide al tatto. I fiori, che sbocciano tra giugno e settembre, sono di colore viola-blu e hanno la caratteristica forma a campana, tipica del genere. Possono formare infiorescenze sparse lungo il fusto o essere singoli, con un aspetto elegante e vistoso.
La Campanula trachelium ha una lunga tradizione di utilizzo in erboristeria popolare per le sue proprietà emollienti e antinfiammatorie, soprattutto nel trattamento di irritazioni della gola, da cui deriva anche il suo nome specifico “trachelium”, legato alla trachea. È una pianta che attrae gli insetti impollinatori, come le api, ed è molto apprezzata nei giardini naturalistici.

MANTIS RELIGIOSA della fotografa Milena Bertolini

La Mantis religiosa è un insetto appartenente all’ordine dei Mantodea, noto per il suo aspetto affascinante e il comportamento predatorio. Caratterizzata da un corpo lungo e snodato, con testa triangolare e grandi occhi composti, la mantide si distingue per le sue zampe anteriori sviluppate, che utilizza come armi per catturare le prede. La colorazione può variare dal verde al marrone, permettendo a questo insetto di mimetizzarsi perfettamente tra le foglie e i rami, un adattamento utile per la caccia.
Originaria di Europa, Asia e Africa, la mantide religiosa è stata introdotta anche in altre parti del mondo, come negli Stati Uniti. Predatrice efficiente, si nutre principalmente di insetti, come mosche e grilli, ma può anche attaccare prede più grandi. La sua tecnica di caccia è caratterizzata da un’aspettativa paziente e da rapidi scatti per afferrare le prede. I suoi arti anteriori sono zampe raptatorie, adattamento che le permette di afferrare una preda e trattenerla mentre la divora con l’apparato boccale masticatore.
Uno degli aspetti più curiosi della vita delle mantidi è il fenomeno del cannibalismo sessuale. Dopo l’accoppiamento, la femmina può mangiare il maschio, un comportamento che, sebbene possa sembrare brutale, in realtà offre vantaggi nutrizionali alla femmina, contribuendo alla sua capacità di riprodursi.
Le mantidi religiose hanno anche un’importanza ecologica, poiché aiutano a controllare le popolazioni di insetti nocivi. Inoltre, la loro presenza in giardini e campi è spesso un segno di un ambiente sano.

HOGNA RADIATA e il suo SACCO OVIGERO del fotografo Andrea Frassinetti

Hogna radiata, comunemente nota come falsa tarantola, è un ragno appartenente alla famiglia dei Lycosidae, conosciuti comunemente come ragni lupo. Si trova principalmente nelle regioni mediterranee, comprese l’Italia e le isole. Questo ragno ha una colorazione brunastra con striature scure sul corpo e sugli arti, che lo aiutano a mimetizzarsi nell’ambiente. Hogna radiata è un predatore attivo che caccia la sua preda senza costruire ragnatele, preferendo muoversi rapidamente sul terreno per catturare piccoli insetti.
Non è considerato pericoloso per l’uomo, anche se, come molti ragni, può mordere se si sente minacciato. Il suo comportamento schivo lo rende difficile da avvistare, nonostante le sue dimensioni relativamente grandi rispetto ad altri ragni.
In queste fotografie possiamo vedere un’esemplare femmina col sacco ovigero.

Il sacco ovigero, noto anche come bozzolo o cocoon in inglese, è una struttura che molte femmine di ragno costruiscono prima di deporre le uova. Realizzato con un filo resistente appositamente secreto, questo sacco viene solitamente appeso alla parte più solida della tela o a un supporto stabile. La forma e le caratteristiche del sacco ovigero variano a seconda della famiglia o, a volte, della specie. Può avere una forma sferica, ellittica, emisferica, discoidale, cilindrica, fusiforme, o essere irregolare e mimetizzata con detriti o foglie. Anche il colore può differire, spaziando dal bianco al rosa, fino a tonalità verdastre, dorate o paglierine.
Alcune specie creano bozzoli abbastanza grandi da poter essere utilizzati da più femmine della stessa specie, anche se poi all’interno ognuna edifica il proprio bozzoletto.

SYLVIA ATRICAPILLA del fotografo Michele Sensi

Sylvia atricapilla, conosciuta come capinera, è un uccello passeriforme appartenente alla famiglia dei Silvidi, diffuso in gran parte dell’Europa, Asia occidentale e Nord Africa. Di taglia medio-piccola, la capinera ha un piumaggio prevalentemente grigio, con una calotta nera distintiva nei maschi e marrone nelle femmine. Questa differenza sessuale è uno degli aspetti più caratteristici di questa specie e lo si può ben notare nelle immagini. La capinera preferisce ambienti ricchi di vegetazione come boschi, siepi, giardini e parchi urbani. È una specie migratoria: molti esemplari nidificano in Europa durante la primavera e l’estate, per poi migrare verso il Mediterraneo e l’Africa settentrionale in inverno. Tuttavia, alcune popolazioni nel sud dell’Europa sono residenti tutto l’anno.
Il suo canto è particolarmente apprezzato, con note melodiose e fluide che la rendono facilmente riconoscibile. Si nutre principalmente di insetti in primavera e in estate, mentre durante l’autunno e l’inverno integra la dieta con frutti e bacche. Nelle foto di oggi viene ripresa mentre si ciba di bacche di Pyracantha.
Grazie alla sua adattabilità, la capinera è una delle specie di silvidi più comuni e diffuse in Europa, spesso osservata anche nei giardini urbani.

CAPREOLUS CAPREOLUS del fotografo Michele Sensi

Capreolus capreolus, comunemente noto come capriolo, è un piccolo cervide diffuso in gran parte dell’Europa e dell’Asia occidentale. Questo animale è caratterizzato da un corpo snello e agile, con un mantello che varia dal rossastro in estate al grigio-bruno in inverno. I maschi sono preovvisti di un palco corti e spesso, che cade annualmente per ricrescere nella stagione successiva. Il capriolo è un animale solitario o che vive in piccoli gruppi familiari, e si nutre principalmente di erbe, germogli e foglie. Predilige habitat boschivi con radure, dove può trovare facilmente cibo e rifugio. È noto per la sua grande capacità di adattamento, riuscendo a vivere anche in aree antropizzate. Il periodo degli amori per il capriolo si estende da metà luglio a fine agosto, durante il quale il maschio corteggia la femmina inseguendola in una serie di brevi corse. La gestazione dura circa nove mesi e mezzo; dopo la fecondazione, l’ovulo si impianta nell’utero ma rimane in uno stato di quiescenza fino a dicembre, quando riprende lo sviluppo. Questo fenomeno è noto come ovoimplantazione differita. Tra la tarda primavera e l’inizio dell’estate, le femmine danno alla luce solitamente 1 o 2 cuccioli, talvolta tre, che si distinguono per il loro mantello bruno con macchie. Spesso, le femmine nascondono i piccoli nell’erba alta mentre si allontanano per cercare cibo. Con l’arrivo dell’autunno, anche i maschi si uniscono ai gruppi di femmine, occupando spesso le posizioni più basse nella gerarchia sociale.

ARGIOPE BRUENNICHI del fotografo Andrea Frassinetti

L’Argiope bruennichi, comunemente conosciuto come ragno vespa, ragno tigre, epeira fasciata, ragno zebra o argiope fasciata, è un ragno appartenente alla famiglia Araneidae. Questo aracnide è particolarmente riconoscibile per il suo corpo colorato con strisce gialle e nere che ricordano il disegno di una zebra.
Le femmine misurano circa 2–5 cm, i maschi circa la metà o anche meno. La livrea delle femmine ha una caratteristica colorazione a strisce gialle e nere a cui si deve il nome comune della specie. I maschi, invece, sono caratterizzati da colori scuri e molto più uniformi. Questa specie si alimenta soprattutto di ortotteri, ma anche di vari altri insetti come ditteri, lepidotteri e coleotteri volanti, che cattura con la sua solida tela. Una volta intrappolata, la preda viene avvolta nella seta che il ragno produce, e dopo averla morsa più volte, il ragno la trascina al centro della ragnatela per mangiarla comodamente.
Un aspetto interessante riguarda l’accoppiamento di questi ragni: le femmine spesso uccidono i maschi durante o dopo l’accoppiamento, a meno che i maschi non riescano a scappare in tempo. Durante il tentativo di fuga, può succedere che una parte del pedipalpo (l’organo copulatore del maschio) rimanga all’interno della femmina, formando un “tappo” che impedisce ad altri maschi di fecondarla, garantendo così la riproduzione del maschio che è riuscito a inserirlo.
È noto anche per la sua caratteristica tela a zig-zag, chiamata “stabilimentum”, che serve sia a rinforzare la rete che a distrarre le prede, particolare che il fotografo Andrea Frassinetti ha colto alla perfezione nel suo scatto.

LILIUM MARTAGON del fotografo Giandomenico Bertini

Il Lilium martagon (prima foto), conosciuto comunemente come giglio martagone, è una pianta erbacea perenne appartenente alla famiglia delle Liliaceae. È facilmente riconoscibile per i suoi fiori penduli e profumati, di colore rosa-violaceo con puntini scuri, che sbocciano tra giugno e luglio. I petali sono ricurvi all’indietro, conferendo al fiore un aspetto unico e decorativo. Il giglio martagone può raggiungere un’altezza di 50-150 cm, con un fusto eretto e foglie lanceolate disposte a spirale lungo il fusto. Questa specie cresce spontaneamente in ambienti montani e collinari, preferendo boschi di latifoglie e prati semi-ombreggiati, su suoli ben drenati e calcarei. È diffuso in Europa, Asia occidentale e Siberia, ed è apprezzato anche come pianta ornamentale nei giardini. Sebbene non sia considerato una specie in pericolo, è protetto in alcune regioni a causa del rischio di raccolta indiscriminata e della perdita di habitat.

PHYTEUMA SCHEUCHZERI del fotografo Giandomenico Bertini

Phyteuma scheuchzeri (seconda foto), noto come raponzolo di Scheuchzer, è una pianta erbacea perenne appartenente alla famiglia delle Campanulaceae. È caratterizzata da infiorescenze a forma di spiga con fiori di un intenso colore blu-viola, che fioriscono tra giugno e agosto. Le foglie basali sono lanceolate o lineari, mentre quelle superiori sono più strette e sessili. La pianta raggiunge un’altezza di 10-40 cm e si trova comunemente nei prati alpini e subalpini, su suoli calcarei, fino a 2800 metri di altitudine. È diffusa principalmente nelle regioni montuose dell’Europa centrale e meridionale. Il Phyteuma scheuchzeri è apprezzato per il suo valore ornamentale e per la sua capacità di adattarsi a climi rigidi.

MORIMUS ASPER del fotografo Umberto Gianferrari

Il Morimus asper è un coleottero appartenente alla famiglia dei Cerambycidae. È facilmente riconoscibile per il suo corpo robusto e scuro, lungo circa 15-30 mm, e per le sue antenne lunghe e segmentate che superano la lunghezza del corpo nei maschi (come nel caso del nostro soggetto). Presenta una colorazione grigiastra con macchie scure sulle elitre, che conferiscono al suo aspetto un’ottima mimetizzazione tra la corteccia degli alberi. Questa specie è prevalentemente notturna e vive nelle foreste, nutrendosi di legno morto, contribuendo così al processo di decomposizione del legno. Le larve del Morimus asper si sviluppano all’interno dei tronchi, scavando gallerie nei rami e nei tronchi d’albero, preferibilmente in legno duro come quercia e faggio. Questa specie è diffusa principalmente in Europa e, sebbene non sia considerata minacciata, la sua presenza può essere influenzata dalla gestione forestale e dalla disponibilità di habitat naturali.