BIODIVERSITA’ nell’Unione Tresinaro Secchia – 2024

🌸🐌🌿🦔 BIODIVERSITA’ NELL’UNIONE TRESINARO SECCHIA 🌻🦅🌳🐇

In questa pagina vi mostreremo gli scatti della rubrica “BIODIVERSITA’ NELL’UNIONE TRESINARO SECCHIA” redatta dal CEAS Terre Reggiane – Tresinaro Secchia e dal fotografo (nonchè amico) Michele Sensi con l’ausilio di scatti di fotografi professionisti che, coi loro scatti, ci aiuteranno a raccontare l’importante biodiversità che ci circonda.


ARGIOPE BRUENNICHI del fotografo Andrea Frassinetti

L’Argiope bruennichi, comunemente conosciuto come “ragno vespa”, “ragno tigre”, “epeira fasciata”, “ragno zebra” o “argiope fasciata”, è un ragno appartenente alla famiglia Araneidae. Questo aracnide è particolarmente riconoscibile per il suo corpo colorato con strisce gialle e nere che ricordano il disegno di una zebra.

Le femmine misurano circa 2–5 cm, i maschi circa la metà o anche meno. La livrea delle femmine ha una caratteristica colorazione a strisce gialle e nere a cui si deve il nome comune della specie. I maschi, invece, sono caratterizzati da colori scuri e molto più uniformi.

Questa specie si alimenta soprattutto di ortotteri, ma anche di vari altri insetti come ditteri, lepidotteri e coleotteri volanti, che cattura con la sua solida tela. Una volta intrappolata, la preda viene avvolta nella seta che il ragno produce, e dopo averla morsa più volte, il ragno la trascina al centro della ragnatela per mangiarla comodamente.

Un aspetto interessante riguarda l’accoppiamento di questi ragni: le femmine spesso uccidono i maschi durante o dopo l’accoppiamento, a meno che i maschi non riescano a scappare in tempo. Durante il tentativo di fuga, può succedere che una parte del pedipalpo (l’organo copulatore del maschio) rimanga all’interno della femmina, formando un “tappo” che impedisce ad altri maschi di fecondarla, garantendo così la riproduzione del maschio che è riuscito a inserirlo.

È noto anche per la sua caratteristica tela a zig-zag, chiamata “stabilimentum”, che serve sia a rinforzare la rete che a distrarre le prede, particolare che il fotografo Andrea Frassinetti ha colto alla perfezione nel suo scatto.

LILIUM MARTAGON del fotografo Giandomenico Bertini

Il Lilium martagon (prima foto), conosciuto comunemente come giglio martagone, è una pianta erbacea perenne appartenente alla famiglia delle Liliaceae. È facilmente riconoscibile per i suoi fiori penduli e profumati, di colore rosa-violaceo con puntini scuri, che sbocciano tra giugno e luglio. I petali sono ricurvi all’indietro, conferendo al fiore un aspetto unico e decorativo. Il giglio martagone può raggiungere un’altezza di 50-150 cm, con un fusto eretto e foglie lanceolate disposte a spirale lungo il fusto. Questa specie cresce spontaneamente in ambienti montani e collinari, preferendo boschi di latifoglie e prati semi-ombreggiati, su suoli ben drenati e calcarei. È diffuso in Europa, Asia occidentale e Siberia, ed è apprezzato anche come pianta ornamentale nei giardini. Sebbene non sia considerato una specie in pericolo, è protetto in alcune regioni a causa del rischio di raccolta indiscriminata e della perdita di habitat.

PHYTEUMA SCHEUCHZERI del fotografo Giandomenico Bertini

Phyteuma scheuchzeri (seconda foto), noto come raponzolo di Scheuchzer, è una pianta erbacea perenne appartenente alla famiglia delle Campanulaceae. È caratterizzata da infiorescenze a forma di spiga con fiori di un intenso colore blu-viola, che fioriscono tra giugno e agosto. Le foglie basali sono lanceolate o lineari, mentre quelle superiori sono più strette e sessili. La pianta raggiunge un’altezza di 10-40 cm e si trova comunemente nei prati alpini e subalpini, su suoli calcarei, fino a 2800 metri di altitudine. È diffusa principalmente nelle regioni montuose dell’Europa centrale e meridionale. Il Phyteuma scheuchzeri è apprezzato per il suo valore ornamentale e per la sua capacità di adattarsi a climi rigidi.

MORIMUS ASPER del fotografo Umberto Gianferrari

Il Morimus asper è un coleottero appartenente alla famiglia dei Cerambycidae. È facilmente riconoscibile per il suo corpo robusto e scuro, lungo circa 15-30 mm, e per le sue antenne lunghe e segmentate che superano la lunghezza del corpo nei maschi (come nel caso del nostro soggetto). Presenta una colorazione grigiastra con macchie scure sulle elitre, che conferiscono al suo aspetto un’ottima mimetizzazione tra la corteccia degli alberi. Questa specie è prevalentemente notturna e vive nelle foreste, nutrendosi di legno morto, contribuendo così al processo di decomposizione del legno. Le larve del Morimus asper si sviluppano all’interno dei tronchi, scavando gallerie nei rami e nei tronchi d’albero, preferibilmente in legno duro come quercia e faggio. Questa specie è diffusa principalmente in Europa e, sebbene non sia considerata minacciata, la sua presenza può essere influenzata dalla gestione forestale e dalla disponibilità di habitat naturali.