BIODIVERSITA’ NELL’UNIONE TRESINARO SECCHIA

BIODIVERSITA’ NELL’UNIONE TRESINARO SECCHIA

16 Settembre 2024 0 Di Debora Lervini

Oggi 16 settembre 2024 parte un nuovo anno scolastico che, come sempre, porterà grande fermendo nelle aule, nelle famiglie ma anche in tutta la società che ci circonda.

Un nuovo anno che aprirà le porte a progetti, esperienze, conoscenze, scoperte, crescita ma anche scambio di competenze e creazione di preziose reti volte al fine di migliorare il bagaglio culturale di ognuno di noi.

E quindi quale giorno più indicato per rilanciare la rubrica BIODIVERSITA’ NELL’UNIONE TRESINARO SECCHIA ??

La rubrica sarà redatta sulla nostra pagina Facebook ( https://www.facebook.com/CEAS.TerreReggiane.TresinaroSecchia ) in collaborazione tra CEAS Terre Reggiane – Tresinaro Secchia e il fotografo (nonchè amico) Michele Sensi con l’ausilio di scatti di fotografi professionisti che, coi loro scatti, ci aiuteranno a raccontare l’importante biodiversità che ci circonda. Al contempo abbiamo creato una pagina dedicata sul nostro sito dove raccoglieremo tutti i preziosi scatti e il testo che li descriverà. Li potrete quindi sempre consultare alla pagina BIODIVERSITA’ nell’Unione Tresinaro Secchia – 2024 .

Oggi la rubrica partirà con il MORIMUS ASPER, immortalato in questo scatto dal fotografo Umberto Gianferrari.

Il Morimus asper è un coleottero appartenente alla famiglia dei Cerambycidae. È facilmente riconoscibile per il suo corpo robusto e scuro, lungo circa 15-30 mm, e per le sue antenne lunghe e segmentate che superano la lunghezza del corpo nei maschi (come nel caso del nostro soggetto). Presenta una colorazione grigiastra con macchie scure sulle elitre, che conferiscono al suo aspetto un’ottima mimetizzazione tra la corteccia degli alberi. Questa specie è prevalentemente notturna e vive nelle foreste, nutrendosi di legno morto, contribuendo così al processo di decomposizione del legno. Le larve del Morimus asper si sviluppano all’interno dei tronchi, scavando gallerie nei rami e nei tronchi d’albero, preferibilmente in legno duro come quercia e faggio. Questa specie è diffusa principalmente in Europa e, sebbene non sia considerata minacciata, la sua presenza può essere influenzata dalla gestione forestale e dalla disponibilità di habitat naturali.