Monte Bergola: un nuovo tassello nella valorizzazione dei geositi di Viano
15 Dicembre 2025Negli ultimi anni il Comune di Viano, insieme al CEAS Terre Reggiane – Tresinaro Secchia, ha avviato un percorso ambizioso: valorizzare i geositi presenti sul territorio comunale, luoghi che raccontano la storia più antica delle nostre colline e dell’Appennino. Dopo l’inaugurazione delle nuove pannellature informative alle Salse di Regnano, l’impegno prosegue con un nuovo bando che ha permesso di estendere la promozione anche a un altro luogo di grande interesse: il Geosito di Monte Bergola.
Ma che cosa sono i geositi? Il termine significa letteralmente “luoghi della geologia”, e identifica quelle peculiarità naturali che racchiudono tracce, forme e materiali fondamentali per comprendere l’evoluzione del nostro pianeta. Non si tratta solo di luoghi belli da vedere, ma di vere e proprie pagine di roccia che custodiscono informazioni uniche sulla storia del territorio. Il loro valore è scientifico, paesaggistico, culturale e didattico: un patrimonio non rinnovabile, che una volta perduto non può essere recuperato. Per questo la Regione Emilia-Romagna, con la L.R. 9/2006, promuove la tutela, la conoscenza e la fruizione pubblica dei geositi, delle grotte e dei paesaggi geologici più significativi del territorio.
Il Monte Bergola rappresenta perfettamente questo concetto. Situato a ovest dell’abitato di Viano, domina il versante sinistro della valle del Torrente Tresinaro con una dorsale compatta orientata est-ovest che culmina a 436 metri di quota. L’area, estesa per quasi 40 ettari, è classificata come geosito di importanza locale, con elementi di grande interesse sia stratigrafico che geomorfologico. Il rilievo, con le sue pareti e la lunga cresta, emerge dal paesaggio circostante come una vera “roccia guida” per chi osserva le colline vianesi.
Per capire come sia nato questo rilievo dobbiamo fare un salto indietro nel tempo di quasi 100 milioni di anni. L’Appennino reggiano è il risultato della chiusura di un antico oceano, il paleo-oceano ligure-piemontese, nel quale si depositarono per milioni di anni sedimenti oggi noti come unità Liguri: argille, marne e arenarie che, con lo scontro tra le placche, vennero trascinate e accavallate verso nord-est. A partire dall’Eocene medio, circa 45 milioni di anni fa, sopra queste prime unità si depositarono altre formazioni più giovani e resistenti, chiamate Epiliguri. Sono proprio queste a costituire molti dei rilievi più caratteristici della nostra collina, dalla Pietra di Bismantova fino alla rupe del Monte Bergola.
Una volta emerse dall’antico mare e sollevate dall’orogenesi, le rocce hanno subito un lento ma inesorabile processo di erosione. Le unità Liguri, più argillose e fragili, sono state modellate e consumate più rapidamente dagli agenti atmosferici, lasciando in evidenza le formazioni più compatte delle Epiliguri. Il risultato è il paesaggio che vediamo oggi: una dorsale solida e scoscesa, scolpita dal tempo e dai movimenti tettonici.
La geologia del Monte Bergola offre un quadro particolarmente ricco e complesso. Alla base della parete rocciosa si può osservare il contatto diretto tra le Liguridi, rappresentate qui dall’Unità Cassio, formata da flysch calcareo-marnosi molto fratturati, e le prime formazioni delle Epiliguri. Tra queste troviamo le Marne di Monte Piano, una serie di argille e marne di colori variabili dal rosso al verde, depositate circa tra 43 e 33 milioni di anni fa, e la più famosa Formazione di Ranzano, costituita da arenarie, conglomerati e sedimenti variamente stratificati. Sul Monte Bergola affiorano due dei suoi membri: il Membro della Val Pessola e il Membro di Varano de’ Melegari, testimonianze di antichi ambienti marini caratterizzati da correnti, frane sottomarine e depositi sabbiosi.
La promozione di questo geosito non è soltanto un progetto scientifico, ma un passo importante verso una fruizione consapevole del territorio. Conoscere la storia geologica del Monte Bergola significa comprendere meglio l’identità di Viano, delle sue colline e dei suoi paesaggi. Un patrimonio che oggi, grazie a un lavoro condiviso tra CEAS, Comune e Regione, diventa più accessibile a cittadini, scuole e visitatori, contribuendo alla valorizzazione culturale e turistica dell’intero territorio.
Pagina del sito dedicata al Geosito Monte Bergola: https://ceastresinarosecchia.it/geositi-e-luoghi-di-interesse-naturalistico-dellunione-tresinaro-secchia/geosito-monte-bergola/




